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LIVING IN DEMMIN
LIVING IN DEMMIN
PN DOCS FEST

Durata: 90 min

Lingua: Italiano

Regia: Martin Farkas

DOK Leipzig 2017: Goethe-Institut Documentary Film Prize

Una pagina terribile e dimenticata della storia recente tedesca, una memoria contesa e senza pace, che ancora oggi divide senza insegnare. Lo spettro dei giovani neonazisti, i fantasmi storici della Germania: un film da far vedere in tutta Europa.
Il documentario ricostruisce la storia della cittadina di Demmin dove, dopo l’arrivo delle
truppe sovietiche sul finire della Seconda Guerra Mondiale, oltre 900 abitanti si suicidarono (talvolta dopo aver ucciso i propri bambini), incapaci di accettare la fine del Reich, per il terrore di ritorsioni o come estremo gesto di rifiuto di una “dominazione comunista”. Oggi i neonazisti tedeschi tornano a Demmin per celebrare l’anniversario, spogliato di qualsiasi riferimento politico, tenendo così in scacco l’amministrazione comunale, costretta ad autorizzare la marcia funebre che inevitabilmente divide in due il paese. Un esempio che rappresenta in modo efficace la strumentalizzazione di storia e memoria.

90 min

Lingua: Italiano

Regia: Martin Farkas

DOK Leipzig 2017: Goethe-Institut Documentary Film Prize

Una pagina terribile e dimenticata della storia recente tedesca, una memoria contesa e senza pace, che ancora oggi divide senza insegnare. Lo spettro dei giovani neonazisti, i fantasmi storici della Germania: un film da far vedere in tutta Europa.
Il documentario ricostruisce la storia della cittadina di Demmin dove, dopo l’arrivo delle
truppe sovietiche sul finire della Seconda Guerra Mondiale, oltre 900 abitanti si suicidarono (talvolta dopo aver ucciso i propri bambini), incapaci di accettare la fine del Reich, per il terrore di ritorsioni o come estremo gesto di rifiuto di una “dominazione comunista”. Oggi i neonazisti tedeschi tornano a Demmin per celebrare l’anniversario, spogliato di qualsiasi riferimento politico, tenendo così in scacco l’amministrazione comunale, costretta ad autorizzare la marcia funebre che inevitabilmente divide in due il paese. Un esempio che rappresenta in modo efficace la strumentalizzazione di storia e memoria.
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